Esami diagnostici e breve spiegazione delle modalità di esecuzione e delle informazioni che si possono ottenere da questi esami:

Visita Coloproctologica: non è necessaria nessuna preparazione e prevede sempre una esplorazione rettale e una anoscopia ed eventuale rettoscopia rigida. Eventualmente può esser completata da una visita ginecologica con esplorazione vaginale se c’è presenza di problematiche concomitanti o comunque per una completa visione del pavimento pelvico.

Tengo a precisare che l’esplorazione rettale e l’anoscopia sono tempi “obbligati” della visita coloprotologica ma non devono essere eseguiti se provocano vivo dolore, in quanto una visita che provoca dolore non ci fornisce nessuna informazione utile ma indirizza verso l’indicazione ad eseguire una valutazione anale in anestesia.

Ecografia Transanale o Transrettale a 360° con sonda rotante: necessario un clistere 2 ore prima dell’esame.

E’ un esame che dura circa 10 minuti, è molto poco fastidioso e assolutamente non doloroso (salvo che ci si trovi nella condizione già espressa in precedenza di non poter eseguire neanche un’esplorazione rettale,  caso in cui non si deve eseguire l’esame) né rischioso.

Serve per una valutazione anatomica delle strutture muscolari sfinteriche e per la tipizzazione di patologie anorettali.Le informazioni che si possono ottenere sono di grandissimo impatto diagnostico e sulla scelta della terapia da eseguire. La transrettale ci permette di stadiare eventuali neoplasie già diagnosticate in modo da poter selezionare la miglior strategia terapeutica.

Lo studio ecografico del canale anale risulta importante nelle seguenti patologie:

  • incontinenza fecale
  • stipsi da ostruita defecazione
  • ascessi e fistole anali
  • sindrome dell’ulcera solitaria del retto
  • prolasso rettale
  • dolore anale cronico idiopatico

Manometria anorettale: necessario un clistere 2 ore prima dell’esame.

Dura circa 15 minuti, è molto poco fastidioso, non è doloroso e non ha rischi.

Durante l’esame verrà chiesto di eseguire alcune manovre e di riferire le sensazioni provocate. Serve per una valutazione della funzionalità degli sfinteri, della sensibilità rettale e della corretta coordinazione dei movimenti della muscolatura che deve garantire la defecazione e la continenza.

Rettosigmoidoscopia: necessario un clistere la sera ed uno 2 ore prima dell’esame.

L’esame è condotto mediante apposito strumento detto rettosigmoidoscopio.
Le dimensioni dello strumento sono di meno di 2 cm di diametro (circa quelle di un dito) e pertanto l’esame non provoca alcun dolore ma solo una sensazione di fastidio o di necessità di dover evacuare.

Lo strumento può essere rigido e flessibile. E’ presente anche la variante monouso cui va collegata una parte fissa (fonte luminosa).

Scopo della rettosigmoidoscopia è la visualizzazione del retto e della porzione distale del sigma.
Come già visto in precedenza per distendere le pareti del retto è necessario insufflare aria; l’insufflazione va eseguita con cura perché un’eccessiva introduzione di aria causa distensione dell’intestino con conseguente spasmo e quindi dolore (mal di pancia).

L’esame in generale è abbastanza agevole, specie se eseguito da personale esperto, e consente di ottenere informazioni importanti per lo studio del retto e del sigma distale.
In condizioni normali la mucosa del retto appare rosea, soffice ed è possibile apprezzare il suo reticolo vascolare sottomucoso.
Il rischio di complicanze è estremamente ridotto.

Pancolonscopia: è’ l’esame che consente di “osservare” tutto il colon mediante un apposito strumento detto colonscopio.

Il colonscopio è uno strumento flessibile del diametro di meno di 2 cm e della lunghezza di circa 130-150 cm.

La colonscopia richiede l’insufflazione di aria durante l’esame (serve a distendere il colon e poterlo così osservare); pertanto durante l’esame è possibile avvertire mal di pancia provocato dall’insufflazione di aria. Solitamente l’esame viene eseguito in sedazione cosciente con somministrazione di ansiolitici ipnotici e antispastici per minimizzare il fastidio.

In genere il “mal di pancia” termina alla fine dell’esame perché il paziente espelle l’aria introdotta.
Questo esame necessita di una preparazione intestinale costituita da lassativi per eliminare le feci e poter consentire la visione accurata e completa di tutto il colon.

In mani esperte dura circa 20 minuti e fornisce importanti informazioni sulla mucosa del colon.
Durante l’esame è possibile eseguire dei prelievi di piccole parti di mucosa per eseguire uno studio istologico.

È inoltre possibile durante l’esame eseguire biopsie o asportazione di formazioni polipoidi senza alcun dolore.I rischi di questo esame sono percentualmente bassi, ma visto la potenziale gravità di questi (emorragia e perforazione) e lo possibile necessità di trattamenti chirurgici, è necessario che il paziente sia consapevole di questa remota evenienza e firmi un consenso affermando di essere a conoscenza di questi (seppur rari) potenziali rischi.

Defecografia

E’ un esame radiografico che consente di studiare il meccanismo della defecazione evidenziando eventuali patologie che si manifestano prevalentemente durante l’evacuazione.
Prevalentemente usato nello studio della stitichezza e dell’incontinenza fecale.
Il paziente, sdraiato sul fianco, riceve un clistere di bario e successivamente si siede su un’apposita comoda radiologica dove gli verrà chiesto di svolgere alcune manovre che fanno farte della normale defecazione.

A questo punto vengono eseguite delle radiografie mentre il paziente espelle il materiale introdotto.
L’esame è del tutto indolore e può fornire informazioni importanti nelle seguenti patologie:

  • stitichezza da ostruita defecazione
  • prolasso del retto
  • intussuscezione
  • rettocele